Associazione per il Coordinamento Nazionale Insegnanti Specializzati e per la ricerca sull'Handicap Ente Accreditato per la Formazione ai sensi della direttiva 170/2016.

sabato 2 giugno 2018

Comunicato Stampa


Intervento : Video Lucangeli Daniela
Mercoledì 30 maggio dalle ore 14,30 alle ore 17,30 circa si è tenuto a Gattinara, presso l’Auditorium Lux, un Convegno dal titolo “ Star Bene a scuola si può: cortocircuiti emozionali e apprendimento”.
Il C.N.I.S. (Coordinamento Nazionale Insegnanti Specializzati) ha inaugurato così le sue attività presso la nostra provincia istituendo la sede di Vercelli. Il Convegno era destinato a tutti i professionisti che operano nel settore scuola dagli insegnanti di ordine grado fino ai medici e agli psicologi che si occupano di diagnosi e orientamento scolastico. Visti gli ospiti d’onore, molti genitori hanno chiesto di partecipare per poter ascoltare dal vivo i relatori, molto conosciuti anche via web.
Adriana Barone, presidente del neonato C.N.I.S. Vercelli, ha introdotto i relatori ricordando l’importanza di mettersi al lavoro e la responsabilità che la scuola riveste nella formazione personale dell’individuo.
Il primo intervento è stato del Dott. Burgio che ha insistito molto su come l’epigenetica influisca a lungo termine sulla genetica: “ogni esperienza, positiva o negativa, influenza il software – dell’individuo- lasciando delle tracce”. Burgio dimostra tutto questo con dati alla mano insistendo sulla vita fetale e sull’importanza di “difendere i primi 1000 giorni di vita per fare la differenza”. Il contesto ambientale ( radiazioni elettromagnetiche, inquinamento, pesticidi, alcool, fumo, abitudini errate), emozioni e formazione materno- fetale determinano le sinapsi tra i neuroni e quindi lo sviluppo del bambino. Le percentuali di prematurità, autismo, obesità e disturbi depressivi sono allarmanti e dimostrano, secondo gli epigenisti, che l’epigenoma umano si sta programmando. Burgio sollecita tutti a considerarsi responsabili di questi cambiamenti facendo attenzione alle madri, ai feti e ai gameti paterni perché l’epigenoma appunto dipende dalle informazioni che gli sono state inviate. La scuola, appunto, non può non tenere conto del contesto e delle emozioni ed ha anch’essa un ruolo fondamentale in tali modificazioni.
La prof.ssa Lucangeli segue raccontando brevemente come il suo percorso tra i disturbi dell’apprendimento l’abbia condotta a studiare le emozioni. Lo fa attraverso le parole dei bambini e dei ragazzi che ha seguito e che le hanno aperto gli occhi su molti aspetti che inizialmente non aveva preso in considerazione. Le ricerche dimostrano che il 73% degli adolescenti vive in uno stato di malessere, “i primi 1000 giorni di vita corrispondono alla preadolescenza” e “dopo questi dobbiamo collegare una scuola capace”. Varabili sociali, cognitive ed emotive sono alla base di questo malessere e il concetto di resilienza ci porta ad andare avanti ma non senza sofferenza: “provate a darvi un pestone? Ora rifatelo! E se vi dicessi di rifarlo ogni giorno, in ogni momento che cosa mi direste?”.
Il fulcro, sostiene, è proprio questo nelle parole di quel bambino che le dice “Prof., ora che mi hai tolto gli errori, mi togli che fanno male?”. La scuola deve appunto lavorare al dolore collegato all’errore: “ Se siete giudici siete dalla parte dell’errore contro di lui, se siete maestri siete alleati con lui contro all’errore”. L’essere umano è portato istintivamente a scappare in situazioni di ansia e paura per evitare il pericolo: “ se facciamo una scuola in cui i bambini apprendono con ansia e paura riempiamo i circuiti di cortocircuiti emozionali”, “no ad una scuola più facile o banalizzata ma ad una scuola in cui gli adulti siano consapevoli di essere punti di riferimento che lavorano alla costruzione dell’immagine di sé. Il malessere nelle scuole italiane è dovuto principalmente a tre fattori: “una didattica passiva e ingozzante, una non attenzione ai poteri dell’apprendimento e al significato educativo che s’impoverisce”. Apprendere quindi con il sorriso, in un ambiente in cui ci si possa sentire al sicuro e in cui si è “ bravi senza alcun ma” così dovrebbe diventare la nostra scuola, la scuola di tutti in grado di accogliere le differenze di ognuno.
Il Convegno ha entusiasmato i circa 350 partecipanti. Presenti diversi Dirigenti scolastici, l’Amministrazione comunale di Gattinara, I dirigenti della ditta Lavazza che ha offerto il caffè d’accoglienza servito dai ragazzi dell’Istituto alberghiero G. Pastore di Gattinara.
Maggiori info e video del Convegno sono disponibili sulla pagina Facebook C.N.I.S. Sede di Vercelli


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